La Barbagia è una vasta regione montuosa della Sardegna centrale, nella provincia di Nuoro, che si estende sui fianchi del massiccio del Gennargentu.
Sono le ore 8.30 di un mattino di settembre quando su una 500L inizia la nostra giornata alla scoperta della Barbagia.
Galtellì, Orgosolo, Oliena, Fonni e Gavoi sono i borghi che punteggiano il paesaggio, ma sono anche succubi di un passato recente che ha distrutto il fascino dell’antico e l’armonia dei dettagli.
Non aspettatevi borghi da cartolina, ma cicatrici lasciate dalle difficoltà, dalla povertà, dall’abbandono e dalla noncuranza. Sopraelevazioni, serramenti in alluminio, cemento che sostituisce la meravigliosa pietra locale e così via.
Da Orosei il nastro nero della strada inizia la sua sinuosa salita verso le montagne più alte della Sardegna. Il primo paese è Galtellì, nella valle del Cedrino, un borgo adagiato su pendici granitiche dove Grazia Deledda trascorreva le sue estati in una vecchia casa di famiglia, traendo ispirazione per i suoi libri proprio da queste terre.
La chiesa dal bianco campanile e dalle forme essenziali è come un faro, che veglia su un intrico di strade che sanno di un passato ricco ed antico, come le trame di un tessuto.
Questi paesi non sono propriamente belli. È difficile rintracciarvi della bellezza, se non nel paesaggio circostante o forse ancor più nelle persone, che sono la vera ricchezza e che detengono il sapere e le tradizioni della Barbagia.
Non perdete dunque tempo e andate alla ricerca dell’incontro. Noi lo abbiamo fatto ed è stata un’esperienza emozionante, fra le trame autentiche di questa regione.
A Orgosolo c'è un sapere antico che viene custodito da Maria Corda nel suo laboratorio "Tramas de Seda" ed è la filatura e tessitura della seta.
È Maria stessa a curare l'allevamento dei bachi della varietà locale, riconoscibile per i caratteristici bozzoli non bianchi, bensì gialli.