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L'Aquila che vuole tornare a volare

Arrivare a L’Aquila in una calda mattina di luglio fa uno strano effetto.
Sembra quasi impossibile che quella sia la stessa città abbattuta dal terribile terremoto del 2009.

Dal finestrino del bus ti guardi attorno alla ricerca dei segni e pensi che forse è stata tutta un'esagerazione dei media e della politica, perché tutto sa di normalità. Una periferia come tante conduce al centro storico, avvolto ancora in buona parte da mura appena restaurate.

Cosa resta, cosa cambia.

Varcando il confine di pietra si entra in una dimensione che si fa fatica a definire. Aristocratici palazzi sulle vie principali sono freschi di ridipintura e restauro, le tonalità sono ovunque le stesse (beige, ecru, panna, giallo tenue, nocciola chiara), niente più patina della storia, niente angoli scrostati dal tempo, niente screpolature e fessure. Ma la vita è tornata! 

Piazzette con panchine modernissime ridefiniscono nuovi spazi di aggregazione. Tutto bello, ma in qualche modo anche distante, freddo. 

Il labirinto delle vie secondarie.

Lasciamo le vie principali e il labirinto delle vie laterali non è mai un percorso scontato: da un momento all’altro uno sbarramento, una chiusura per lavori, può bloccare il cammino. Ci troviamo davvero in un labirinto, come in un videogame, e trovare l’uscita non è affatto semplice.

Ѐ nelle vie laterali che si ha la vera misura delle cose: si comprende la reale entità di una tragedia vista prima solo attraverso i media, e non era affatto un’esagerazione. Mentre camminiamo le orecchie si riempiono di rumori di cantiere, le gru si susseguono un palazzo dopo l’altro, le impalcature sono in ogni dove e le ferite sono ancora vive, fra cumuli di macerie oramai coperte di erba e rovi.

Inevitabile pensare allo sconcerto, al dolore, alla lacerazione dell’identità delle persone che hanno perso i propri riferimenti e non li troveranno più. Quello che viene è sicuramente diverso da ciò che fu, e nessuno può dire se sarà peggio o meglio.

La rinascita della cultura

Forse un giorno le casette di Berlusconi saranno musealizzate o forse smaltite a triste ricordo di un momento difficile per questa terra, ma una cosa va apprezzata ed è la riapertura degli spazi della cultura come il MAXXI L’Aquila (sede distaccata del MAXXI di Roma), il MuNDA (Museo Nazionale d’Abruzzo), la basilica di Santa Maria di Collemaggio, che in qualche modo sono un segnale che la cultura è nutrimento e non orpello estetizzante. Non è materia semplicemente turistica, ma materia identitaria che ha trovato il suo spazio.

MAXXI L'Aquila

Palazzo Ardinghelli, Piazza Santa Maria Paganica 15, L’Aquila AQ
Un polo della creatività contemporanea in un gioiello del barocco. Uno spazio dove le collezioni di arte, architettura e fotografia prendono vita insieme a mostre temporanee, programmi di approfondimento e progetti educativi. Visita il sito

L'arte da gustare dello Scalco

Accanto all’antico edificio dell’Università ancora chiuso e puntellato, si immagina a stento tutta la giovane vita che quotidianamente lo frequentava, tuttavia poco lontano dall’Università in una dimora storica sapientemente restaurata ha inaugurato un ristorante che è un viaggio attraverso l’Aquila che è stata e che sarà.

Si tratta del ristorante Lo Scalco dell'Aquila, e a dirigerlo è un gruppo di giovani intelligenti, preparati, belli e garbati.

In questo ristorante si respira un senso di futuro, lo spirito di una città che non ha paura di guardare avanti, che non teme di non essere più quella di una volta, perché potrebbe essere anche meglio.

Per scoprire ciò che sarà dovremo ancora aspettare, ma nel frattempo vi consiglio i paccheri allo zafferano, ricotta e guanciale oppure le patate al cacio dello Scalco, il tutto servito con le parole dei ragazzi che vi porteranno in tavola una piacevole magia e magari un buon bicchiere di fresco Trebbiano d’Abruzzo.

Un ringraziamento speciale a Massimiliana Ippolito, che gestisce la sala assieme al sommelier Stefano Colella e a tutto lo staff di sala e cucina.

Ristorante Lo Scalco dell'Aquila

Via Minicuccio d’Ugolino 2, L’Aquila AQ
Aperto tutti i giorni: lunedì cena, martedì-sabato pranzo e cena, domenica pranzo. Visita il sito

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Giorgio ha immaginato un itinerario di visita per farvi scoprire L'Aquila che vuole tornare a volare

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