Da Copenhagen a Skagen attraverso lo Jutland. Un viaggio che documenta i volti di un paese dove puoi provare quasi fastidio per quella perfezione, quell’efficenza, quel livello di uguaglianza e di rispetto dei diritti, ma si tratta in realtà di sana invidia. In effetti, passo dopo passo, comprendi che quello che si dice è in buona parte quasi vero, senza perciò proclamare una perfezione che non esiste ci rendiamo conto che i difetti li hanno anche in Danimarca. Partiamo dal presupposto che hygge o non hygge qui si può vivere molto bene ed anche se non sò se la classifica dei popoli più felici è veritiera, sicuramente la serenità di vivere ben pagati, assistiti, tutelati e con bassissima criminalità e corruzione … beh .... aiuta !!
Ecco qui di seguito i punti principali di un itinerario vissuto all’insegna della sostenibilità, con spostamenti in treno e mezzi pubblici o semplicemente a piedi percorrendo una media di 12 km al giorno.
Una capitale europea senza traffico, dove la cultura è una risorsa ed un investimento che negli ultimi anni ha moltiplicato spazi ed opportunità. Una biblioteca che e’ un “diamante nero” pieno di vita, un moderno centro per la danza ed un innovativo e milionario teatro dell’opera, un termo-valorizzatore su cui si può andare a sciare, fare un'arrampicata o passeggiare attraversando un parco costruito sul tetto, parcheggi che diventano luoghi di scambio di oggetti e raccolta differenziata. Tetti interi che diventano giardini, palestre e parchi giochi ed ancora bacini portuali che diventano solarium, piscine e spiaggie di pubblico godimento.. Vi basta?
Pensate un po’, il rinato quartiere di Nordhavn è stato re-inventato facendo in modo che chiunque possa raggiungere in 5 minuti una stazione bus, ferry o metro per spostarsi ovunque. La metro funziona H 24. Ristoranti tra i migliori al mondo ed un design essenziale, ma ammirato in tutto il mondo. Possiamo continuare e volendo possiamo trovare anche dei punti deboli, ma perché farlo? Copenhagen vale la pena di essere vissuta e non solo andando a vedere la sopravalutata sirenetta, ma percorrendo i quartieri ed immergendosi nella vita, con lunghe tappe che profumano di cannella al tavolo di un caffè dall’atmosfera intima ed accogliente. Questo è un modern hygge dove la Sirenetta si risveglia più verde che mai.
12 minuti di navigazione da Esbjerg e compare all'orizzonte un’altra di quelle isole danesi che suggerisce le favole. Un villaggio con le sue piccole casette, curate e colorate; piccole botteghe che comunque lasciano intendere che ci troviamo in una località dall'alto tenore di vita e, tuttavia, non si traduce mai con un senso di esclusività che ti fa sentire lontano dal tuo quotidiano ... anzi, ti fa piacere poterne fare parte per una giornata. Il piccolo porto è rifugio delle foche e sul versante opposto lunghe spiagge farinose sono uno scenario inimmaginabile anche in una giornata grigia e ventosa come la nostra.. una passeggiata con effetti speciali è garantita. CLICCA SULLA FRECCETTA PER VEDERE IL VIDEO DELL'EFFETTO FANØ :-)
Di Ribe si può dire tanto, ma non lo farò perchè sarebbe banale scrivere che è considerata la città più antica di Danimarca ed elencare il suo bellissimo patrimonio o le atmosfere da favola che sa regalare e che potete trovare descritte in qualsiasi guida turistica. Noi qui vogliamo parlare delle emozioni più forti di questa giornata che nel grigio che minaccia pioggia ci regala un’esperienza unica. Stiamo parlando del parco naturale Unesco del mare di Wadden e dell’isola di Måndø.
Un' isola che è raggiungibile attraverso una strada solo in fase di bassa marea, ma oggi la bassa marea è più alta di circa 32 cm e questo fa si che l’acqua copra completamente il manto stradale, ma il famoso bus-trattore (tractorbus) riesce comunque a percorrere i circa 12 chilometri che separano l' isola dal continente e sono 12 km memorabili! Il bus-trattore offre la possibilità di prendere posto sul tetto sfidando i climi nordici più inclementi e dove ti senti come sul ponte di una nave dove l’acqua ti circonda a 360° in un paesaggio quasi irreale e davvero emozionante. Nonostante la giornata meteorologicamente grigia, l’esperienza è davvero imperdibile così come il centro visitatori che oltre a spiegare l’ambiente naturale che ci circonda è una meravigliosa architettura costruita utilizzando le semplici canne di palude e paglia del posto offrendo un esempio perfetto di design che coniuga la sostenibilità. Una giornata da 10 e lode nonostante la pioggia. SCOPRI IL VIDEO CLICCANDO SULLA FRECCIA
Århus , capitale europea della Cultura 2017. Città’ modello internazionale di sostenibilità con l'obiettivo del 2030 a 0 emissioni. Arhus Ø è il nuovo quartiere portuale in corso di rigenerazione che prosegue il segno del contemporaneo del Museo d’arte contemporanea dall’ormai iconico Rainbow Panorama per regalarci un nuovo belvedere a 132 metri d’altezza: Århus Øje. Il grattacielo diventato simbolo di questa parte della città che si scopre essere vivo, piacevole, godibile, divertente e fortemente sperimentale. Insomma passo dopo passo si scopre una città dove il riscaldamento delle case è originato da una centrale a biomasse, il sistema idrico è alimentato dal bio metano originato dalle acque reflue, taxi e bus sono elettrici, l'Università’ con 40.000 studenti è un vero vanto: qui è stata realizzata la biblioteca più grande e moderna del paese (favolosa ed aperta dal mattino presto alla sera alle 22), e poi spazi per la cultura sostenibili e perfettamente fruibili da tutti, servizi igienici pubblici puliti e funzionanti in ogni dove. Insomma: CIVILTA' !! Qui trova spazio il rispetto per la storia, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Una cittadinanza che ha fatto propria questa visione e vive serena e sorridente senza criminalità. Siamo sicuri, noi italiani, così chiusi nella nostra saccenza di essere il meglio di tutto e chiusi nei dubbi sulla transizione ecologica di avere sempre ragione? Chissà ... non è questo lo spazio per il dibattito, ma fa sinceramente piacere vedere una città così …
Anche per Aalborg potremmo parlare della piacevolezza e ricchezza del centro storico con alcuni edifici tardo rinascimentali più belli di Danimarca, ma nuovamente è il design contemporaneo ad avere lasciato il segno che più ci colpisce. Ci troviamo sul lungo Limfjord (il fiordo di Lim) e qui, tra i primi interventi di riqualificazione), annovera l’Utzon Centre ideato sul finire degli anni '80. Un luogo di confronto, discussione e elaborazioni di idee per il design e l’architettura collegato all’università di Aalborg. Un contenitore firmato da Utzon, architetto reso noto per aver progettato l’opera house di Sidney, oggi divenuto patrimonio Unesco. Qui i modellini delle straordinarie architetture di questo architetto sono conservati non per essere museo, ma come punto di partenza per una discussione aperta ed inclusiva per disegnare il futuro dell’architettura sostenibile. Ancora una volta gli spazi per la cultura sono vivi e sono accessibili a tutti, producendo un reale innalzamento della qualità della vita e facendo sentire trogloditi tutti quegli amministratori che nella miopia più assoluta sono convinti che la cultura non porti beneficio, ma sia un orpello ed un lusso per pochi… qui è nutrimento per costruire un futuro migliore e democratico.
Skagen è una sorta di pellegrinaggio a cui nessuno si può esimere di fare se passi da queste parti. Skagen è una località parecchio ambita e dal tenore elevato e ne sono la prova questi cottage con giardino degni della perfezione dei mattoncini “lego” (che d’altronde sono proprio di queste parti !), giardini fioriti, finestre decorate accuratamente ed una spiaggia lunga e sabbiosa che è costantemente invasa da una fiumana di persone verso quella lingua di sabbia che sfuma permettendo l’incontro dei due mari (il Baltico e del Nord) che, come due amanti si sfiorano, si abbracciano, ma ciascuno manifesta il suo carattere e la sua personalità "non mischiando le acque".... Sarebbe bello essere li senza nessuno, ma ci accontentiamo di questo spettacolo condiviso. In questo scenario occorrerebbe anche dare valore all’habitat che ci ospita, fatto da dune sabbiose che diventano spiagge e luoghi di riproduzione per migliaia di uccelli migratori. Pochi sembrano essere interessati a questi aspetti, dando quindi a noi la possibilità di lunghe passeggiate in solitaria tra i silenzi della natura a pochi metri di distanza dalla bolgia. Skagen è la perfetta conclusione di questo nostro risalire lo Jutlland, dove durante il rientro in treno non rimane che fare un bilancio di quanto abbiamo vissuto, ripercorrendo tutte le tappe di questo itinerario ricco, variegato e vissuto anche in buonissima compagnia.
Vuoi scoprire quale sarà la nostra prossima partenza per la Danimarca e lo Jutland? Allora iscriviti alla nostra newsletter oppure richiedi di essere infomato scrivendo a info@interredigranda.com