Colori caldi ed avvolgenti come le terre, le erbe, il guado o Isatis Tinctoria, pianta che qui cresce spontaneamente regalando il blu.
Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, e più precisamente, a Santo Stefano di Sessanio (AQ).
Una bottega gestita da una giovane donna, un luogo che non si può confondere per una semplice attrazione per turisti.
Si chiama Valeria, è laureata in Scienze Veterinarie, decisa, caparbia e con una visione chiara: riuscire a restituire valore alle eccellenze del territorio, in maniera mai chiassosa, ma sicuramente appassionante.
Lei lo ha fatto scegliendo la lana: quei fili disposti ordinatamente sulle pareti, che mi hanno incantato, hanno rapito allo stesso modo anche Valeria quando ha deciso di farne una professione.
Entrate nella sua bottega come abbiamo fatto noi e conoscete l’imprenditrice che insieme al marito Ovidio ha avviato un'allevamento di pecore sul Gran Sasso e ha studiato le migliori tecniche artigianali per lavaggio, filatura e tintura.
Così è riuscita ad ottenere un prodotto di qualità eccellente, appetibile anche alle aziende più prestigiose della moda Made in Italy.
Anche quando c’è l’idea, l’ambizione, poi nei fatti ma non è cosa semplice bussare alle porte dei grandi nomi. Farsi sentire, farsi apprezzare da aziende storiche del settore — come la biellese Loro Piana, azienda specializzata nella lavorazione artigianale del cashmere, recentemente acquisita dal gruppo Louis Vuitton — è da pochi.
Riuscire a portare la lana made in Abruzzo al vertici della sartoria internazionale sa quasi di miracolo.
Valeria Gallese ci è riuscita con Aquilana Lana Italiana. La trovate spesso nella sua piccola bottega ospitata in un angolo magico di Santo Stefano in Sessanio, pittoresco borgo medievale dove tutti dovrebbero andare, sostare, prenotare, conoscere gente come Valeria per imparare come esiste un’Altra Italiia. Quella bella, quella sana e di valore.